Il vero motivo per cui volevo tanto visitare le Cinque Terre è lei, Vernazza. Da quando, anni fa, ho visto una sua foto su Instagram me ne sono innamorata perdutamente.
Dovevo riuscire a vederla con i miei occhi. Volevo provare quello stupore tipico del trovarsi di fronte a qualcosa di unico al mondo. Mi è capitato a volte di nutrire grosse aspettative verso qualcosa e poi restare delusa e chiedermi: “Tutto qui?”.
Non questa volta. Non con Vernazza.
Volevo vederla nel modo giusto, volevo il colpo di scena, la folgorazione: per questo ho scelto di arrivare a piedi da Monterosso e non con il treno. Arrivando attraverso il sentiero 952 quella vista la si guadagna. Con fatica, sudore e stanchezza. Ma quando la gran parte del cammino è ormai alle spalle, eccola stagliarsi in lontananza. Appare piccola, raccolta intorno al suo porticciolo, coloratissima.

A mano a mano che ci si avvicina, si colgono meglio i dettagli: le barche ormeggiate, la Chiesa, le case-torri…. dall’alto è magnifica, anche con la pioggia!



In un attimo si scende e si entra in paese, direttamente sulla via principale, Via Roma, dove si susseguono negozietti, bar, ristorantini e take-away.


Per rinfrancarci dalla camminata di circa due ore e ripararci un po’ dalla pioggia, ci siamo fermati al ristorante “Fratelli Basso”, sul corso. Servizio veloce e cortese, ottima focaccia ligure, prezzi modici. Il corso parte dalla stazione e arriva fino al porticciolo.


Alla stazione c’è un grande pannello fotografico che ricorda l’alluvione del 2011. Le foto testimoniano quella tragedia e il grande lavoro degli abitanti che hanno riportato il paese al suo splendore. La gente di qui non si perde in chiacchiere e non si piange addosso. E’ abituata al lavoro duro, avendo reso un territorio difficile perfettamente coltivabile grazie ad un sistema di terrazzamenti sostenuti da muretti a secco.

Al porticciolo c’è una piazzetta con tanti ristoranti, a destra la chiesa di Santa Margherita di Antiochia e a sinistra il castello Doria.


Sono esattamente dove volevo essere! E’ talmente bello e caratteristico da sembrare irreale, ovunque volga lo sguardo colgo particolari incantevoli. Quando poi smette di piovere ed esce il sole, i colori sono ancora più intensi.



Non è davvero difficile immaginare perchè, parlando di Vernazza come se fosse una persona, la si definisce come “la ragazza più popolare della scuola” o “la reginetta del ballo”. In un contesto già di per sè meraviglioso, Vernazza spicca per bellezza, grazia e armonia.



Se volete fare un tuffo in mare e la temperatura lo consente, sappiate che a destra della chiesa ci sono delle utilissime docce gratuite ricavate in una piccola grotta.

Vi consiglio di fare anche un piccolo tratto del percorso che porta a Corniglia, quel tanto che basta per avere un’altra vista di Vernazza: la scogliera che si protende verso il mare con la Torre in evidenza.

Per festeggiare il compleanno di mia madre, abbiamo pranzato al ristorante “Belforte”. Si trova all’interno del bastione del vicino castello Doria: ottime linguine al pesto e spaghetti ai frutti di mare! E’ consigliabile prenotare se volete avere un tavolo all’ultimo livello, il più alto e ovviamente il più ambito perchè panoramico. La giusta location per un evento importante, fidatevi!!!

Nel pomeriggio abbiamo lasciato Vernazza per proseguire il nostro giro per le Cinque Terre, ma sapete una cosa? Io ci tornerò di sicuro!
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