Che fare a Firenze quando piove? Bè, c’è solo l’imbarazzo della scelta, risponderete voi… con tutti i musei che ci sono! E se ci si va di lunedì, quando tutti i musei sono chiusi? Sono stata effettivamente un po’ sfortunata, ma la pioggia non mi ha comunque fermata. Dopotutto Firenze è tra le città più belle del mondo, la culla della civiltà… può forse guastarla un po’ di pioggia?

Si può facilmente raggiungere Firenze con l’aereo o l’auto, ma il mezzo migliore a mio parere è il treno. Partendo da Roma (sia con Trenitalia che con Italo) si arriva alla stazione di Santa Maria Novella, che è praticamente in centro città. Il vantaggio è che ci si può spostare tranquillamente a piedi senza prendere altri mezzi per raggiungere i vari punti d’interesse. E in più non si ha il problema di dover trovare un parcheggio, problema che a Firenze non è da sottovalutare. Infatti, tutto il centro città è ZTL e sono previste multe salatissime per chi vi accede senza avere regolare permesso. L’auto va lasciata nei parcheggi appena fuori il centro o nei garage privati, con tariffe giornaliere dai 20 ai 30 euro. Invece se si prenota il treno con un po’ di anticipo, si trovano tariffe molto vantaggiose e in appena un’ora e mezzo si arriva a destinazione.


Ovviamente, arrivando alla stazione di Santa Maria Novella, la prima tappa della mia giornata fiorentina non può che essere l’omonima chiesa.

Santa Maria Novella risale al XIII secolo ed è uno dei principali esempi di stile gotico in Toscana. L’esterno fu realizzato da Fra Jacopo Talenti e Leon Battista Alberti, mentre all’interno vi sono opere inestimabili, come il Crocifisso di Giotto, gli affreschi del Ghirlandaio e la Trinità di Masaccio. Per entrare si paga un biglietto (7,50 euro) , cosa che non mi trova molto d’accordo, trattandosi comunque di una chiesa. Anche se mi rendo conto che i costi da sostenere per mantenere intatti questi capolavori debbano essere notevoli!

In cinque minuti si arriva nel vero cuore della città, Piazza del Duomo.

Qui sono racchiusi alcuni dei gioielli artistici del centro storico di Firenze, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. I marmi rossi, bianchi e verdi con cui sono realizzati il Battistero, il Duomo e il Campanile di Giotto sono straordinari e chiunque entri in questa Piazza rimane senza parole. Quanti artisti, artigiani e operai hanno lavorato per anni per consegnarci la bellezza e la maestosità di questi edifici, che pur costruiti in epoche diverse sono in perfetta armonia tra loro.

Anche se a tratti piove, è tutto talmente bello e perfetto da sembrarmi quasi finto! Sono solo le 9 del mattino, ma la Piazza già pullula di turisti, come me incuranti della pioggia.
Sono tutti in fila per visitare questi monumenti unici al mondo. Con un unico biglietto (18 euro) si possono visitare il Duomo, la Cripta di Santa Reparata, il Museo dell’Opera del Duomo, la Cupola del Brunelleschi, il Battistero di San Giovanni e il Campanile di Giotto. La biglietteria si trova di fronte alla porta Nord del Battistero. Una volta acquistato il biglietto, bisogna inserirlo nelle macchinette all’esterno della biglietteria per prenotare la visita alla Cupola del Brunelleschi. Con mio grande rammarico, il primo orario utile per visitarla è alle 18:30, e devo rinunciarci perchè per me è troppo tardi. Questo mi costringerà a tornarci presto, ma intanto sappiate che c’è molta fila e che bisogna comprare presto il biglietto per poter prenotare la visita alla Cupola!

Il Battistero di San Giovanni, con la sua caratteristica forma ottagonale, è il monumento più antico della Piazza e anche quello che decido di visitare per primo. Fu costruito nell’XI secolo, su una preesistente chiesa paleocristiana, in stile romanico e abbellito con marmi provenienti da edifici antichi. L’interno ha un bellissimo pavimento e una meravigliosa cupola, che fu aggiunta nel XIII secolo insieme all’abside rettangolare, chiamato dai fiorentini “scarsella”.



La cupola è decorata con mosaici bizantineggianti, in cui un’imponente figura di Cristo è al centro del Giudizio Universale.

Celebri sono le porte bronzee del Battistero, ad opera di Andrea Pisano e di Lorenzo Ghiberti. In particolare, la porta a Est fu definita da Michelangelo “degna del Paradiso”!

Di fronte al Battistero, si erge la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, da tutti conosciuta semplicemente come il Duomo.

Per entrare nel Duomo mi tocca fare un po’ di fila perchè, con tutti i musei chiusi, i turisti sono tutti qui. Fate attenzione a non confondere, come ho fatto io, la fila per salire sulla Cupola con quella per il Duomo!


Anche il Duomo fu costruito su una chiesa più antica, Santa Reparata. Il progetto iniziale era di Arnolfo di Cambio, ma subì varie modifiche nel corso dei 170 anni necessari per la sua realizzazione. Proprio per questo sono presenti vari stili, dal romanico, al gotico, al rinascimentale della superba Cupola del Brunelleschi. Quest’ultima fu realizzata in soli 16 anni ed è il simbolo stesso di Firenze.

Misura 45,5 metri di diametro, ed è considerata il capolavoro di Brunelleschi, considerando la tecnica innovativa e rivoluzionaria con cui fu eretta. Per visitarla si deve salire una scala di 463 gradini. La scala porta prima ad un ballatoio interno, da dove ammirare da vicino gli affreschi del Vasari che la decorano, e poi a quello esterno intorno alla lanterna. Da qui si vede tutta la città fino alle colline circostanti.
L’interno del Duomo è un po’ austero, quasi spoglio. Proprio per questo, è impossibile non notare l’orologio dipinto da Paolo Uccello sopra il portale maggiore, il bel pavimento in marmo e soprattutto gli affreschi cinquecenteschi della cupola ad opera del Vasari. Anche qui, come nel Battistero, è rappresentato il Giudizio Universale.




Non lasciate il Duomo prima di essere scesi nella meravigliosa Cripta di Santa Reparata, l’antica cattedrale. Oltre a numerose lastre tombali, sono visibili i resti delle costruzioni romane precedenti, della basilica paleocristiana e del suo incredibile pavimento a mosaico policromo.
Non potendo ammirare il panorama dalla Cupola del Duomo, ovviamente non posso non salire sul Campanile di Giotto.

Considerato il Campanile più bello d’Italia, è alto 84,70 m. Certo salire i 400 scalini che portano alla terrazza panoramica non è proprio una passeggiata, ma la fatica è ripagata da una vista mozzafiato! Da lassù si vede Palazzo della Signoria, la Loggia dei Priori, Santa Croce… tutta Firenze!




Praticamente trascorro tutta la mattinata intorno a Piazza del Duomo. Il tempo letteralmente vola ammirando questi capolavori, leggendo un po’ di storia di Firenze e scattando (manco a dirlo) centinaia di foto.


Già prima di partire per Firenze avevo deciso dove avrei pranzato: al Mercato Centrale. Non so a voi, ma a me piace da matti girare nei mercati delle città! Mi piace andare a curiosare tra i prodotti tipici, scoprire qualcosa di nuovo, ammirare la merce disposta in bell’ordine… e poi trovo che i mercati siano luoghi estremamente autentici, in cui si incontra l’anima vera del posto in cui ci si trova!

Il Mercato Centrale a Firenze è su due piani. Al piano inferiore ci sono i banchi di frutta, verdura, carne, pesce, pane, prodotti tipici locali dove fare la spesa. Al piano superiore invece ci sono ristoranti e botteghe in cui acquistare il cibo da consumare a casa o in loco.

Io ho provato due classici: la pappa al pomodoro e l’universalmente noto panino con lampredotto.

Il lampredotto è una parte dello stomaco bovino. Si prepara bollito in acqua con pomodoro, cipolla, sedano, carota e prezzemolo e viene servito in un panino bagnato nel brodo di cottura e accompagnato dalla tipica salsa verde. Ha un sapore un po’ particolare, tanto che non so dire se mi sia piaciuto oppure no. A Firenze è una vera istituzione, lo troverete praticamente ovunque.


Intorno al Mercato Centrale ci sono numerose bancarelle che vendono i prodotti in pelle degli artigiani fiorentini, così pure al Mercato Nuovo, che risale al 1551. Quest’ultimo è anche famoso per la scultura in bronzo del Porcellino (anche se in realtà è un cinghiale). Pare che porti fortuna sfregare il naso del Porcellino e mettere nella sua bocca una monetina: se questa scivolando cade nella grata sottostante si avvereranno tutti i vostri desideri!

Vicino al mercato, c’è l’antica cattedrale di Firenze, San Lorenzo. La facciata non finita non deve ingannare: questa chiesa è ricchissima di capolavori. Fu costruita da Brunelleschi, mentre la facciata avrebbe dovuto essere realizzata da Michelangelo, ma per problemi economici non fu portata a termine. Michelangelo comunque progettò la biblioteca e la sagrestia nuova. Vi lavorarono anche il Bronzino, il Verrocchio, Rosso Fiorentino e Donatello, che ha proprio qui la sua sepoltura insieme a molti membri della famiglia Medici. Anche qui è necessario un biglietto d’ingresso.

Finalmente ha messo di piovere e, con la pancia piena, mi dirigo verso il centro civico di Firenze, ovvero Piazza della Signoria.

Sull”elegante piazza medievale si affaccia il Palazzo della Signoria, detto Palazzo Vecchio, con la sua caratterisitica torre merlata. Il nucleo centrale dell’edificio si deve ad Arnolfo di Cambio, ma fu più volte ampliato nel corso dei secoli. E’ l’edificio civile più importante della città ed ospita da sempre il governo cittadino. Fu anche dimora dei Medici e sede della Camera dei Deputati negli anni in cui Firenze fu la capitale d’Italia.


Accanto a Palazzo Vecchio c’è la trecentesca Loggia dei Priori. La Loggia ospita statue mirabili come il Ratto delle Sabine del Giambologna e il Perseo bronzeo di Benvenuto Cellini.


Sulla Piazza sono disposte anche alcune statue, tra le quali la copia del famosissimo David di Michelangelo. Se volete ammirare l’originale, sappiate che si trova alla Galleria dell’Accademia.

Quasi al centro della Piazza c’è il punto in cui fu impiccato e poi bruciato il Savonarola nel 1498, e procedendo verso l’Arno il Palazzo degli Uffizi.



Arrivata sul Lungarno, mi dirigo verso un altro emblema di Firenze: Ponte Vecchio. E vecchio lo è davvero, basti pensare che esisteva già all’epoca dei romani! Fu ricostruito nel 1345 dopo che una piena dell’Arno lo distrusse, ma da allora ha resistito non solo al passare dei secoli, ma anche alla terribile alluvione del 1966. Persino i tedeschi durante la seconda guerra mondiale lo risparmiarono, dopo aver distrutto tutti gli altri ponti cittadini.


Ai suoi due lati ci sono tante botteghe orafe, ma non tutti sanno che inizialmente c’erano i macellai, che i Medici poi fecero spostare perchè ritenevano sgradevoli le loro botteghe.


Sopra le botteghe degli orafi corre il Corridoio Vasariano che collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti ed era usato dai Medici per spostarsi più velocemente senza dover attraversare le strade cittadine.

Il mio posto preferito di Firenze è proprio questo! Anche in questa giornata grigia, con la pioggia che scende di nuovo, il fascino di questo antico ponte, e del fiume che scorre placido, è intatto.



Purtroppo la mia giornata fiorentina volge al termine, mi resta giusto il tempo di fare un salto a Piazzale Michelangelo prima che il treno mi riporti verso Roma. Il Piazzale è piuttosto distante, non è il caso di raggiungerlo a piedi visto che diluvia. Ci si può arrivare facilmente con gli autobus 12 e 13, ma informatevi sugli orari perchè passano ogni 30 minuti circa.

Piazzale Michelangelo è una terrazza panoramica sulla riva sinistra dell’Arno, realizzata quando Firenze era la capitale d’Italia. Venire a Firenze e non arrivare fin qui è semplicemente un delitto! Io non ero affatto preparata di fronte alla incommensurabile bellezza dello spettacolo che mi si è parato davanti.

Affacciarsi da quassù permette di avere la vista più romantica e indimenticabile di tutta la città, come in una cartolina. Lo sguardo accarezza Firenze e si perde nel tentativo di riconoscere quanti più monumenti possibili, in un momento che sembra quasi sospeso. Non importa se adesso piove a dirotto e fà freddo, quel che conta è che la magia di Firenze è tutta nei miei occhi e io la porterò a casa con me. Per sempre.
