Roma celebra (ancora una volta) Andy Warhol

La mostra di Andy Warhol allestita a Roma al complesso del Vittoriano, ala Brasini, è stata prorogata fino al 5 Maggio 2019. Se siete a Roma non lasciatevi sfuggire l’occasione di conoscere più da vicino l’opera di questo poliedrico artista, che ha rivoluzionato il mondo dell’arte.

In esposizione ci sono 170 opere, tra tele, serigrafie e le tanto amate polaroid. La mostra è organizzata per temi, per meglio testimoniare la stretta connessione tra Andy Warhol e i mondi della musica, della moda  e dello show business.

Nella sezione “Icone” sono esposte alcune celebri serigrafie dedicate a personaggi illustri come Liz Taylor e Mao, ma soprattutto Marilyn Monroe, il cui iconico volto, ritratto decine di volte, sempre uguale eppure ogni volta diverso, è diventato il simbolo stesso dell’arte di Andy Warhol.

Andy Warhol
Marilyn, serigrafie

Nessuno come Andy Warhol ha saputo rappresentare la società consumistica americana, elevando a soggetto artistico prodotti di uso comune come bottigliette di Coca-Cola, scatole di detersivi o lattine di zuppa Campbell’s.

Riproducendo in serie le immagini di oggetti di consumo di massa, Andy Warhol intendeva provocatoriamente affermare che anche l’opera d’arte è un oggetto di consumo, così come ogni altro prodotto commerciale.

Andy Warhol
Campbell’s Soup

La riproduzione seriale di oggetti quotidiani era il modo per l’artista di svuotare quelle immagini di ogni significato e di instaurare una sorta di democrazia sociale:

“Quel che c’è di veramente grande in questo paese è che l’America ha dato il via al costume per cui il consumatore più ricco compra essenzialmente le stesse cose del più povero. Mentre guardi la pubblicità della Coca-Cola, sai che anche il Presidente beve Coca-Cola, Liz Taylor beve Coca-Cola e anche tu puoi berla. Una Coca-Cola è sempre una Coca-Cola e non c’è quantità di denaro che possa farti comprare una Coca-Cola più buona di quella che l’ultimo dei poveracci si sta bevendo sul marciapiede sotto casa tua. Tutte le Coca-Cola sono sempre uguali e tutte le Coca-Cola sono buone. Lo sa Liz Taylor, lo sa il Presidente degli Stati Uniti, lo sa il barbone e lo sai anche tu.”

Andy Warhol
Mick Jagger

Nella sezione “Musica” è evidenziato il rapporto di collaborazione tra Andy Warhol e alcuni grandi artisti, tra cui Michael Jackson, Diana Ross, John Lennon, i Velvet Undergound e Lou Reed,  i Rolling Stones e Mick Jagger.  Famosissime le copertine che realizzò per gli album “Sticky fingers” dei Rolling Stones e “The Velvet Underground & Nico” dei Velvet Underground.

Tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta innumerevoli artisti e personaggi famosi frequentano Andy Warhol e il suo laboratorio di New York , la Factory, per farsi ritrarre. Sono anni in cui non puoi dire di essere veramente “qualcuno” se non hai appeso al muro il tuo ritratto realizzato dal padre della Pop-Art.

Celebri i ritratti di Liza Minnelli, Grace Jones, Sylvester Stallone, Jackie Kennedy, Debby Harry, Gianni e Marella Agnelli, Valentino, Gianni Versace e Giorgio Armani.

L’ultima sezione della mostra è dedicata al mondo della moda, che trasse profonda ispirazione dal lavoro di Andy Warhol. Non tutti sanno che la sua carriera iniziò come illustratore di moda per riviste come Vogue e Harper’s Bazaar.

Andy Warhol
Shoes

Andy Warhol amava disegnare scarpe. Le scarpe dalla linea allungata e appuntita che disegnò per queste riviste divennero celebri, ma disegnò anche abiti, accessori e gioielli.

Se Andy Warhol non fosse morto nel 1987 per un banale errore medico in seguito ad un intervento alla cistifellea, oggi avrebbe novant’anni e sicuramente avrebbe continuato ad influenzare il mondo dell’arte e non solo.

Quindi approfittate del fatto che la mostra sia stata prorogata fino al 5 Maggio, visto il grande successo di pubblico!

Per informazioni su come arrivare al complesso del Vittoriano, orari di apertura e costo dei biglietti,  cliccate qui…… e buona visita!

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