Ho un ricordo chiaro e preciso di quella sera storica in cui virtualmente crollò il Muro di Berlino (quella sera in realtà fu solo aperto). Era il 9 Novembre 1989. Una settimana prima del mio diciottesimo compleanno. Rimasi sveglia tutta la notte di fronte alla tv. Non volevo perdermi nulla di quello che stava succedendo.


Ricordo che ancora prima che succedesse, c’era un’atmosfera talmente eccitata! Si sentiva nell’aria che stava per accadere qualcosa di grandioso e io volevo assistervi e imprimerlo nella memoria. Erano giorni infatti che, in seguito alle riforme ungheresi, cecoslovacche e russe soprattutto, si assisteva ad un esodo di abitanti della DDR (la Repubblica Democratica Tedesca), che cercavano di raggiungere l’Ovest. In più, continuavano ad aumentare le manifestazioni nelle principali città della Germania Est, in favore di riforme e libertà. Quella sera, il governo della DDR annunciò in diretta che fin da subito i viaggi e gli espatri non sarebbero più stati ostacolati: anzi sarebbero stati autorizzati da qualunque punto di confine. Berlino inclusa.
Tutto il mondo assistette così in diretta al radunarsi degli abitanti di Berlino Est e Ovest intorno ai varchi di confine. Prima centinaia…. poi migliaia di persone in trepidante attesa di verificare se fosse vero quello che avevano appena sentito.
Non potrò mai scordare quelle immagini di soldati increduli e impacciati ai varchi, di gente che si abbracciava in pigiama, senza conoscersi, dopo aver varcato finalmente quel confine così odioso. E poi dopo gli abbracci, i pianti e i brindisi la gente si fece coraggio e cominciò a scalare quel maledetto Muro, che per 29 anni aveva diviso Berlino in due metà, separando non solo famiglie e amici, ma un popolo intero. Fu una notte epica, in cui ci si liberò pacificamente di un simbolo di oppressione e divisione, dando l’impressione che stesse per iniziare per il mondo una nuova era. Un’era più felice.
Non so dire se le speranze di quella notte memorabile siano state tradite o rispettate. Quel che posso dire è che trovarmi davvero di fronte a quei moduli di cemento che tutti insieme formavano il Muro di Berlino, è stata una grandissima emozione.

Oggi la sezione più lunga del Muro di Berlino rimasta in piedi misura 1300 metri. I turisti la considerano una tappa obbligata, essendo non solo un pezzo di storia, ma una vera galleria d’arte a cielo aperto. Questa parte di Muro è conosciuta come East Side Gallery: è stata infatti completamente dipinta da artisti provenienti da tutto il mondo nel 1990. Nel corso degli anni è stata anche restaurata e ripulita da graffiti e danni dovuti a vandali.





Camminando lungo il Muro si incontrano murales diversissimi. Alcuni denunciano i totalitarismi, altri inneggiano alla pace, altri ancora offrono una visione del futuro e del mondo più gioiosa.
Li ho fotografati praticamente tutti questi 106 murales. Alcuni li ho trovati molto tristi, altri troppo tetri, altri ancora meravigliosi. In questo post trovate le foto di quelli che mi hanno più colpito.


Quanti sentimenti sono espressi su questa immensa tavolozza, quante aspettative, quante speranze e quante tragedie! Da quando il Muro fu eretto, nel 1961, fino al 1989, si calcola che abbiano perso la vita circa 200 persone nel tentativo di varcarlo, comprese quelle catturate ed uccise in seguito.
Su Friedrichstrasse, vicino al Check Point Charlie, ci sono numerosi pannelli fotografici che illustrano gli eventi accaduti nei pressi del Muro di Berlino. Vi invito a leggerli se andrete a Berlino, per conoscere le storie di tutte queste persone (anche bambini), che inseguirono un sogno di libertà e benessere pagandolo con la vita…. perché non vengano mai più eretti Muri in nessuna parte del mondo.