Non è la prima volta che il maestro spagnolo Pablo Picasso è in mostra a Roma. Stavolta però si tratta di celebrare un importante anniversario. Si celebra infatti il centenario del viaggio in Italia, compiuto dall’artista nel 1917 insieme al poeta e drammaturgo Jean Cocteau e al compositore Igor Stravinskj.
La mostra, allestita alle Scuderie del Quirinale, si chiama “Picasso, tra Cubismo e Classicismo: 1915-1925”. Sono esposte opere importanti, disegni, foto, appunti e lettere relative a questo decennio e che testimoniano l’influenza che la cultura e l’arte italiana ebbero sull’artista padre del Cubismo.
Nel 1917 Picasso viveva a Parigi ed era già il padre consacrato del movimento cubista, da cui stava prendendo le distanze per la sua naturale avversione verso il concetto di stile. Si era nel vivo della Prima Guerra Mondiale e l’atmosfera a Parigi non era certo felice. Convinto dall’amico Jean Cocteau, intraprese il suo primo viaggio in Italia fermandosi a Roma, Napoli , Pompei, Firenze e Milano. L’occasione fu loro data dall’allestimento a Roma, da parte della compagnia dei Balletti Russi, dello spettacolo Parade. Lo spettacolo si basava su un poema di Jean Cocteau e Picasso doveva curarne il sipario, le scenografie e i costumi. Tutto questo mentre in Europa imperversava la Prima Guerra Mondiale!

Questo viaggio fu decisivo non solo per la successiva produzione artistica del maestro, ma anche per la sua vita privata. Infatti, durante il soggiorno romano, conobbe, e in seguito sposò, la ballerina russa Olga Chochlova, dalla quale ebbe il primo figlio, Paul.

Nel dipinto Arlecchino con violino Picasso esprime il suo amore per Olga e l’intenzione di mettere fine alla sua vita da scapolo. Infatti, nello spartito che Arlecchino tiene in mano si legge “Si tu veux”, frase tratta da una canzone d’amore e che rimanda alla proposta di matrimonio fatta alla ballerina russa.
Olga e la danza sono protagonisti nelle opere di questo periodo, così pure i personaggi della commedia dell’arte, come Arlecchino e Pulcinella.
Picasso entrò in contatto con la cultura popolare italiana, il Classicismo, il Rinascimento e i Futuristi e ne trasse profonda ispirazione per i suoi lavori. L’arte classica, gli spettacoli di marionette, la pittura parietale Pompeiana, le cartoline raffiguranti giovani fioraie o donne in abiti tradizionali ciociari…. tutto in Italia esercitò uno straordinario fascino sulla sensibilità non solo artistica del grande pittore.


Queste influenze permisero a Picasso il superamento del Cubismo, facilitando la sua naturale predisposizione a passare da una tecnica espressiva all’altra.

Le opere esposte, prestate dai più importanti musei del mondo, esaminano anche il periodo successivo a questo viaggio in Italia. Esse chiariscono le origini del fascino che alcune figure esercitarono sull’artista, come ad esempio la figura di Arlecchino, protagonista della commedia dell’arte italiana e di molte sue tele.





Ci sono anche molti disegni realizzati nello studio di Via Margutta in cui Picasso rappresenta fioraie, popolane, donne in sgargianti abiti tradizionali, così come erano raffigurate sulle cartoline.

Sono inoltre esposti molti studi, schizzi e disegni realizzati per la messa in scena di altri spettacoli teatrali, non solo Parade.
Il mondo del teatro e la danza affascinavano notevolmente Picasso, che in questo periodo ritraeva spesso i movimenti fluidi di danzatori, acrobati e anche artisti circensi, ma anche i loro momenti di malinconico riposo tra un numero e l’altro.

Anche le opere realizzate a Fontainebleau, nell’estate del 1921, derivano dalla meraviglia con la quale Picasso osservò le sculture classiche del museo archeologico nazionale di Napoli. Tra queste, il “Flauto di Pan”, opera da cui il pittore non si separò mai.


Estremamente interessanti inoltre sono le fotografie originali in cui si vede Picasso con Olga e i loro amici durante la loro vita quotidiana e la visita agli scavi archeologici di Pompei.
Notevole poi è lo scambio di corrispondenza con il poeta Guillame Apollinaire e Jean Cocteau. Alcuni bigliettini destinati a questi ultimi sono decorati da Picasso sui bordi, proprio come abbiamo fatto tutti quando a scuola disegnavamo cornicette sui margini dei quaderni.
Tra le sale delle Scuderie del Quirinale ben si comprende la grandezza inarrivabile di Picasso e l’importanza artistica che ebbe nel corso di tutto il XX secolo.

La mostra prosegue a Palazzo Barberini, dove c’è lo spazio necessario per esporre il grandioso sipario per lo spettacolo Parade, prestato dal Centre Pompidou di Parigi.

Il sipario presenta il retroscena, o meglio il fuori scena dello spettacolo: sulla destra gli artisti, tra cui un Arlecchino, un Pulcinella e un attore vestito da torero, sono riuniti intorno a un tavolo in un momento di pausa, mentre una scimmia si arrampica su una scala colorata sullo sfondo del golfo di Napoli e una ballerina si tiene in equilibrio su un cavallo alato, che coccola il suo puledrino. Una rappresentazione fantastica e immaginaria di quel mondo intriso di musica, danza, ritmo, colore, allegria ed effimero.

Per ammirare queste opere straordinarie e farsi sconvolgere dalla potenza espressiva di Picasso restano pochi giorni purtroppo, quindi affrettatevi!
Il costo del biglietto è 15 euro ed è compresa una utilissima audioguida. Il sipario di Parade invece può essere ammirato al costo di 5 euro presentando il biglietto della mostra.