Tutti conoscono Fiumicino per la presenza dell’aeroporto e per la moltitudine di ristoranti di pesce…. ma non tutti sanno che sul suo territorio ci sono resti archeologici di notevole importanza, come quello di cui voglio parlarvi: la Necropoli di Porto.
Si, lo so, probabilmente non ne avete mai sentito parlare e credo che molti abitanti di Fiumicino ne ignorino addirittura l’esistenza! Eppure proprio a due passi da casa (io ci vivo a Fiumicino, forse non ve l’ho ancora detto) c’è questo meraviglioso sito archeologico, che si è incredibilmente preservato grazie all’insabbiamento del Porto di Claudio (un altro sito archeologico del comune di Fiumicino di cui vi parlerò più avanti).
Come mai, vi chiederete, la Necropoli di Porto è semisconosciuta, se è così notevole? Purtroppo la vicinanza con Ostia Antica mette questo sito in secondo piano, e i turisti che visitano Roma hanno talmente tanto da vedere nella città eterna, che difficilmente se ne allontanano per scoprirne i dintorni. Inoltre, ci vorrebbe sicuramente una maggiore valorizzazione delle bellezze del nostro territorio, che pure ci sono, così da farle conoscere e amare.
Informazioni utili
Per visitare la Necropoli di Porto è necessario prenotarsi telefonando al numero 06 6583888. Io ho lasciato un messaggio in segreteria e sono stata richiamata per indicare la data in cui intendevo visitare la Necropoli. Il sito, gestito da volontari, apre solamente ad orari e giorni stabiliti, quindi è consigliabile prenotare.
Dal 2019 l’orario in vigore è il seguente:
- giovedì, venerdì, sabato, prima e terza domenica del mese, dalle ore 10.00 alle ore 16.00.
La visita è completamente gratuita e, se siete fortunati, il simpatico guardiano vi farà da guida.
Non ci sono indicazioni per raggiungere la Necropoli, quindi sappiate che dovete percorrere via dell’Aeroporto di Fiumicino sino a Via Cima Cristallo e poi Via Pal Piccolo, fino a via Monte Spinoncia 52, dove si può parcheggiare.
La Necropoli di Porto
Questa Necropoli fu scoperta nel 1925 grazie agli scavi per l’opera di bonifica dell’Isola Sacra e da allora sono stati riportati alla luce più di 200 edifici funerari, databili tra il I e il IV secolo d.C.
La Necropoli nacque per rispondere all’esigenza di seppellire i defunti del vicino insediamento di Portus, nato poco dopo la creazione del porto di Claudio, che fu addirittura inaugurato da Nerone. Come voleva l’usanza degli antichi romani, le sepolture si concentravano lungo i lati della via che collegava Porto ad Ostia (forse la via Flavia), addossandosi le une alle altre e formando dei gruppi intervallati da piccoli sentieri.
E’ incredibile quanto queste tombe siano rimaste così ben conservate nel corso dei secoli, considerando anche che, dopo la scoperta, sono state lasciate in balia delle intemperie! Ci sono mosaici, resti di affreschi e stucchi eccezionali.
Le tombe sono quasi tutte a camera quadrata, a uno o due livelli, con una recinzione davanti alla cella. Erano destinate ad intere famiglie, compresi liberti e schiavi. All’interno delle tombe ci sono nicchie ed edicole per le urne funerarie, e spazi destinati alle inumazioni. Spesso le tombe venivano addirittura riutilizzate per nuove sepolture secoli dopo, a causa della mancanza di spazio. Terrazzi piatti o volte a botte coprivano le celle.
All’esterno, le facciate sono decorate da timpani e cornici, con rilievi in terracotta e iscrizioni funebri, che parlano dei defunti. Proprio grazie a queste iscrizioni, sappiamo che tutte le tombe della Necropoli appartenevano a persone del ceto medio, come artigiani e commercianti, che lavoravano nei pressi di Portus.
Impressionanti sono le targhe commemorative che descrivono le attività dei defunti. Per esempio, c’è quella che rappresenta un’ostetrica che assiste al parto una donna sostenuta per le braccia da un’altra donna.
Oppure c’è quella del medico mentre opera, del commerciante di grano o del fabbro intento nel suo lavoro, con tutti i suoi strumenti in bella mostra. Tutte queste informazioni ci parlano di una società operosa, dedita al lavoro e alle occupazioni quotidiane, lontana dai fasti della Roma imperiale.
Ci sono anche alcune tombe appartenenti ad un ceto sociale più povero. Sono sparse negli spazi liberi tra una cella e l’altra, e sono le cosiddette tombe a cassone o alla cappuccina, anche se i più poveri seppellivano i propri defunti anche in semplici casse di legno, in anfore o anche solo nella nuda terra.
Adesso che conoscete l’esistenza di questo spettacolare sito archeologico, venite a visitarlo e ad ammirare con i vostri occhi la perfezione di questi resti di 2000 anni fa. Solo la crescita del numero dei visitatori può portare alla Necropoli di Porto l’attenzione che merita e spingere chi di dovere a meglio valorizzarla, pubblicizzarla e proteggerla.
Perciò se siete di passaggio a Fiumicino per prendere un aereo o avete prenotato un tavolo vista mare nel vostro ristorante di pesce preferito, ritagliatevi un’ora di tempo libero per la Necropoli di Porto … ne varrà la pena, ve l’assicuro!