Per chi, come me, ama viaggiare più che la destinazione conta il viaggio in sè. Pur avendo preso decine di aerei per raggiungere luoghi più o meno lontani, devo confessare che il mio mezzo preferito per viaggiare è l’automobile! Il viaggio in auto per me mantiene un fascino romantico ed avventuroso, che altri mezzi di trasporto non hanno . Quando parto in auto ho la possibilità di ammirare panorami stupendi, ma non solo. Posso fermarmi dove voglio e andare alla scoperta di posticini di cui ignoravo l’esistenza. E’ così che ho scoperto il Ponte della Maddalena, meglio conosciuto come il Ponte del Diavolo.
“Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare.” Robert Louis Stevenson
Questo spettacolare ponte, capolavoro dell’ingegneria medievale, si trova a circa 30 minuti in auto da Lucca, nel comune di Borgo a Mezzano, in Toscana. E’ talmente scenografico che non si può evitare di fermarsi ad ammirarlo, quando gli si passa accanto.
La struttura del ponte è quella classica medievale a schiena d’asino, anche se qui le arcate sono asimmetriche e quella centrale è talmente ampia e alta ( 18,5 metri) che sembra sfidare la legge di gravità!

Con i suoi 93,10 metri di lunghezza, interamente percorribili a piedi, il Ponte del Diavolo domina il fiume Serchio e tutto il paesaggio circostante.


Un po’ di storia…
Probabilmente il Ponte del Diavolo fu voluto dalla contessa Matilde di Canossa nell’ XI secolo, per permettere a viandanti e pellegrini di raggiungere Lucca e da lì ricongiungersi alla famosa Via Francigena e proseguire fino a Roma.
Di origine longobarda, la Via Francigena divenne in epoca carolingia il principale collegamento viario tra la nostra penisola e l’Oltralpe e l’asse portante del Sacro Romano Impero. Da allora fu percorsa da innumerevoli pellegrini in viaggio verso Roma, il centro della cristianità in Europa, ma anche da personaggi illustri come Re, Principi e dignitari ecclesiastici.
Ma contribuì pure alla circolazione di idee, nuove correnti di pensiero, modelli culturali e influenze artistiche innovative. Città come Lucca e Siena furono valorizzate dalla nascita della Via, che determinò anche la fioritura di altri piccole realtà urbane come San Miniato, San Gimignano o Pescia, protagoniste nel Medioevo dell’economia europea.

Nei primi del’900, per permettere la costruzione della ferrovia, fu aperto un nuovo arco nella parte destra del ponte, cambiando così il suo aspetto originario. Fa veramente impressione vedere quanto il treno passi vicino al ponte e alle case. Sembra quasi che ci passi dentroinvece che accanto!

Durante la seconda guerra mondiale, il Ponte della Maddalena fu minato dai nazisti, come moltissimi altri ponti lungo tutta l’Italia. Fortunatamente fu risparmiato dalla distruzione, forse perché ritenuto non strategicamente importante o non idoneo al passaggio dei mezzi militari.

La leggenda
Ma come mai il Ponte della Maddalena è conosciuto da tutti come Ponte del Diavolo? La storia è legata ad una leggenda risalente addirittura al tempo della sua costruzione, affidata a S. Giuliano l’ Ospitaliere.
Si narra che il capomastro responsabile della costruzione fosse notevolmente in ritardo con i lavori, risultati più difficili del previsto, tanto da non poter consegnare il ponte entro la data stabilita. Una sera, mentre era seduto sulla riva del fiume Serchio, disperato per il disonore che gli sarebbe derivato dal mancato rispetto dei tempi di consegna, gli apparve il Diavolo in persona.
Il Diavolo si offrì di aiutarlo nell’impresa in cambio dell’anima di chi per primo avesse attraversato il ponte. Il capomastro stipulò il patto, e il Diavolo in una sola notte con la sua forca tiró su la grande campata del ponte.
Ma il capomastro si pentì subito di ció che aveva promesso al Diavolo, e, pieno di rimorso, fece in modo che il primo ad attraversare il ponte fosse un maiale. Il Diavolo, secondo la leggenda, quando si rese conto della beffa, si gettó nel Serchio con tutta la forca!

E a voi è mai capitato di trovare per caso, magari perché vi siete persi, qualcosa di assolutamente unico e imprevisto?